VAN DYCK A SAN MICHELE DI PAGANA

il crocifisso van dick (2)Un ex voto di grandissimo autore, è conservato nella chiesa di San Michele di Pagana vicino a Rapallo ed è firmato da Anton Van Dyck. E’ la pala d’altare commissionata al pittore da Francesco Orero, aromatarius, cioè farmacista ma anche profumiere, allo scopo di ottenere protezione e incremento della sua attività nel campo della farmacia del suo tempo. Infatti il Crocifisso morente campeggia nel quadro, con lo sguardo ormai quasi spento rivolto però verso la figura del devoto inginocchiato e affiancato da due santi: San Francesco, suo omonimo il primo, San Bernardo, tra i protettori della repubblica di Genova, il secondo. Il quadro attestano illustri critici, fu dipinto da Van Dick nella fase finale del soggiorno a Genova in una sosta a Rapallo al suo ritorno dalla Sicilia nel 1624, poco prima di ripartire per Anversa, con lo stesso impegno artistico e geniale con cui aveva realizzato la Madonna del Rosario per l’oratorio di San Domenico a Palermo. Il Cristo è morente, ma con l’ultimo sguardo ancora rivolto verso l’orante inginocchiato è raffigurato di scorcio ed è qui il tocco geniale dell’artista: l’intrecciarsi di sguardi nel silenzio del Golgota, in cui sono coinvolti quelli dei santi patroni le cui figure richiamano con forza le qualità dell’autore come ritrattista. La pala di san Michele attesta, assieme a quella di Palermo, che van Dick fu pittore non solo della nobiltà genovese del suo tempo ma anche di committenti borghesi e che fu creatore inimitabile di atmosfere. Qui i toni crepuscolari sono certo allusivi della tragedia che si compie sul Golgota, ma gli scorci di luce degli sguardi e dell’ampio perizoma bianco riportano alla sensibilità del pittore che con tocchi maestri infonde vita tra le figure che si muovono sulla scena.

Giovanni Mariana

Nessun commento.

Inserisci un commento