UN EX VOTO DI MARCO CALLISTO

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Tra gli ex voto della Madonna della Guardia ce n’è uno del tutto singolare, dipinto da Marco Callisto nel 1980. Rappresenta la caduta di un bambino in un vano scale dell’istituto Arecco di Genova. Un padre gesuita accompagna gli allievi nelle classi spalanca le braccia costernato per la paura. I compagni  del malcapitato osservano la scena con le braccia alzate e la bocca spalancata in un grido di paura. La ricca didascalia ci fornisce il nome dell’infortunato: Stefano, la data del fatto, il nome del pittore, che risulta essere il padre del bimbo, l’artista Marco Callisto. Nella didascalia è scritto che Stefano è caduto su una lastra di marmo dall’altezza di quattro metri e l’ha rotta. Come abbia potuto sopravvivere da un infortunio di quel genere lo sanno solo la Madonna e il bimbo, dipinti in alto sulla sinistra in una luminosa nicchia, che sembrano sorridere, mentre il padre gesuita che accompagna i bambini sulla scala spalanca disperato le braccia. Interessa di questo ex voto lo stile fedele alla tradizione popolare della semplicità espressiva e dei gesti, ma l’ex voto mette in luce anche l’ambiente borghese con l’attenzione ai particolari del luogo  e dell’arredo: la ringhiera della scala, ad esempio, col  motivo in ferro battuto a cerchi e le teste di drago che li fronteggiano, il calorifero appoggiato al muro della  scala, le palle ornamentali di marmo sui pilastrini della scala ad ogni rampa.   E’ chiaro nell’ex voto un richiamo alla pittura dei bambini, che esemplificano con motivi ricorrenti i corpi e i volti, i colori senza sfumature, la prospettiva e la simmetria elementari. E’ evidente che se si potesse, e siamo in molti a desiderarlo, ripristinare nei santuari l’uso del dono votivo dipinto, in sostituzione  dell’ingombrante reperto  materiale, che genera difficoltà espositive ai custodi dei santuari, si farebbe un bel passo avanti in un campo  devozionale ed artistico che, grazie al museo virtuale degli ex voto, tenuto in vita e sistematicamente  aggiornato dal Gruppo Amici della pittura votiva, sta vivendo una gioiosa riscoperta.

Giovanni Meriana

 

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