Arte per grazia ricevuta gli ex voto nel museo virtuale


Articolo pubblicato sul quotidiano “la Repubblica”
06 maggio 2012 — pagina 13 sezione: GENOVA

Arte per grazia ricevuta gli ex voto nel museo virtuale

PER grazia ricevuta, si può riunire in un museo virtuale, che affonda le sue radici nei secoli passati e sfrutta tutta la forza delle nuove tecnologie, centinaia di dipinti votivi che aiutano a leggere il cammino della nostra comunità. Il volume edito da Sagep e scritto da Giovanni Meriana, docente e studioso, assessore alla Cultura della giunta Sansa, riassume agilmente un lavoro che è iniziato già da qualche tempo, ma che ha l’ ambizione di continuare a lungo, arricchendosi costantemente di nuovi contributi. Potere della rete, di Internet, di un sito (italiavotiva. it) all’ interno del quale un gruppo di studiosi ha cominciato a riunire centinaia di dipinti, straordinari “ex voto” in cui la mano divina agisce a fermare le tragedie umane. «L’ iniziativa – spiega Giovanni Meriana, autore del libro “Italiavotiva. it per un museo virtuale degli ex voto – è opera degli amici della pittura votiva che operano presso la chiesa di San Giovanni Battista di Quarto. Persone che cercano presso i santuari i quadri votivi e le pubblicazioni che li riguardano, se necessario li fotografano e li inseriscono nella banca dati consultabile via internet sul sito italiavotiva. it». Succede così che il museo virtuale, che oggi ha già più di trecento dipinti consultabili, si arricchisce di contributi e suggerimenti, di immagini soprattutto. E che il sito, ogni giorno, riceve la visita di decine e decine di persone, fedeli, studiosi, appassionati di storia e di tradizioni. A spingere il gruppo di studiosi coordinato dal professor Meriana a proporre sulla rete questi dipinti è anche il desiderio di ribaltare alcuni luoghi comuni, quale quello di una pittura votiva ignorata dalla critica d’ arte e confinata negli spazi angusti della tradizione popolare. «Dimenticanza – aggiunge Meriana – che la espone al rischio della dispersione e del degrado per la mancanza di custodi dei santuari, dove i quadri votivi di solito sono collocati». Se in effetti è vero che la pittura votiva non ha i caratteri dell’ arte colta, è altrettanto vero che, nella sua semplicità e immediatezza rappresenta la vita, riuscendo infatti a spaziare fra malattie e guerre, agricoltura e navigazione, mondo dei carrettierie dei minatori, incidenti dei bambini e delle casalinghe; cantieristica navale e vita dei ferrovieri e dei carpentieri. Di particolare qualità, la pittura degli ex voto marinari che diventano status simbol per armatori titolari di flotte sempre più grandi che non si accontentano più del pittore senza mestiere, ma commissionano ad autori sperimentati (Angelo Arpe, Domenico Gavarrone, Giuseppe Canetta) verie propri ritratti di velieri che danno meno spazio all’ immagine venerata per descrivere le circostanze precise e il luogo dove è avvenuto il fortunale. «Il voto- scrive don Francesco di Comite nell’ introduzione al volume di Meriana – è una promessa fatta a Dio: il voto apre alla fede, anzi ne è l’ anticamera, dove inizia la nostra vera espressione religiosa». – MASSIMO MINELLA

Nessun commento.

Inserisci un commento